Ammortizzatori o dampers



Gli ammortizzatori hanno lo scopo di contrastare le oscillazioni delle molle e arrestarle in un breve lasso di tempo. Difatti una macchina che continuasse a rimbalzare “molleggiata” sarebbe inguidabile, oltre che comica da vedere o causa di malessere per gli occupanti.

Le molle possono comprimersi o estendersi quindi gli ammortizzatori devono lavorare su due fasi distinte dell'oscillazione. Sarà possibile regolare un valore in compressione (bound) e uno in estensione (rebound), per smorzare ciascuno dei movimenti.

Possiamo pensare che le molle influiscano su quanto del peso trasferito vada a caricare ciascun vertice dell'auto, mentre gli ammortizzatori determinano il come e il quando.

dampers

Prendiamo l'esempio di un auto in frenata per capire come funziona. In fase di frenata, il peso tende a spostarsi sul davanti dell'auto. A seguito di questo maggior carico le molle anteriori tenderanno a comprimersi, mentre le posteriori ad allungarsi. Analogamente gli ammortizzatori anteriori lavoreranno in compressione, mentre i posteriori in estensione. Più alto è il valore degli ammortizzatori, più resistenza opporranno al movimento. Con un valore basso, invece, il trasferimento di carico avverrà più rapidamente.

Immaginiamo ora nella nostra fase di frenata, di avere settato gli ammortizzatori con valori bassi in compressione e alti in estensione. Durante la fase di frenata la compressione delle molle anteriori sarà rapida, mentre l'estensione delle molle posteriori sarà più lenta, tanto che ,volendo estremizzare l'idea, è quasi come se il posteriore si sollevasse, perdendo parte del grip delle ruote al suolo.

Possiamo applicare lo stesso concetto nella fase di accelerazione, con la ovvia inversione tra un anteriore che sarà questa volta in estensione, mentre il posteriore lavorerà in compressione.

Maggiormente complesso si fa il discorso quando non si è in sola frenata o accelerazione, ma si sta anche affrontando una curva, per cui avremo anche un'accelerazione laterale. Nel caso, approfondiremo in seguito, ma era giusto fornire lo spunto di riflessione.



Sperando di aver chiarito a grandi linee il funzionamento, vediamo come settare dei valori coerenti. Come detto sopra, più il valore dell'ammortizzatore è alto, più alta sarà la resistenza opposta al movimento.

Partiamo col considerare il comportamento di una singola sospensione.

Supponiamo di avere impostato due valori molto bassi sia in compressione che in estensione (es. 1 e 1). L'auto reagisce bene su superfici sconnesse, ma il trasferimento di carico repentino rende difficile il controllo tra sovrasterzo/sottosterzo.

Valori estremamente alti (es. 9 comp. e 9 estens.), portano a una tendenza a scivolare e non assorbire bene le sconnessioni. Di contro però il passaggio tra sovrasterzo e sottosterzo è più lento e governabile.

Come regola generale, il valore di compressione si usa un po' più basso (un 20-50%) di quello di estensione, per poter mantenere un miglior e costante contatto al suolo.

I valori corretti sono tra i più personali di tutto il tuning, dipendendo molto dallo stile di guida di ciascun pilota. c'è chi può preferire valori più alti, chi più bassi in funzione del proprio modo di guidare.

Altra considerazione molto importante è che il parametro ammortizzatore non influenza il comportamento di un auto in percorrenza su curve lunghe, dove oramai il carico è trasferito e stabile; l'influenza è marcata solo in ingresso e uscita.

Capito come funziona il componente ammortizzatore , vediamo come impostarlo per modificare il comportamento della vettura.









Schematizzando:



AZIONE

EFFETTO

Ammortizzatori anteriori più rigidi

(valori più alti)

- aumento sottosterzo

Ammortizzatori anteriori più morbidi

(valori più bassi)

- meno sottosterzo

 

Ammortizzatori posteriori più rigide

(valori più alti)

- aumento sovrasterzo

Ammortizzatori posteriori più morbidi

(valori più bassi)

- diminuzione sovrasterzo